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Sull'ecotassa il Governo ha i nervi tesi. E' scontro tra Lega e M5S


E’ l’ecotassa il nuovo terreno di scontro all'interno del governo. La nuova tassa, voluta dai grillini e passata alla Camera con un blitz nella tarda serata di martedì, proprio non piace al vicepremier Matteo Salvini e agli “alleati” della Lega che  si sono affrettati a manifestare la loro contrarietà a qualsiasi ulteriore balzello per gli italiani.

La norma, che servirebbe a incentivare la diffusione delle auto a basse emissioni inquinanti, prevede un bonus, sotto forma di incentivo, per chi acquista auto a gas, ibride o elettriche e una tassa per quelle con carburanti inquinanti, auto di grossa cilindrata ma anche molte utilitarie, come la la Fiat Panda che è uno dei modelli più diffusi in Italia. 

Nonostante le critiche arrivate dalla quasi totalità dei costruttori, sindacati, associazioni di consumatori e da buona parte dell'opinione pubblica i due movimenti, 5 Stelle e Lega, sembrano intenzionati ad andare avanti e misurasi su questo fronte: il sottosegretario all'Economia Laura Castelli si appella al contratto di governo e blinda l'emendamento alla manovra, Salvini è fermo sulla sua contrarietà: «le quattro ruote sono già ipertassate. Con la Lega l'ecotassa non passerà mai» e Luigi Di Maio promette correzioni al Senato: «non vogliamo mettere tasse sulle auto, ma dare bonus a chi acquista auto che non inquinano». Meno accondiscendente è il ministro dell'Ambiente Sergio Costa che preferisce essere diretto e dire come la pensa il Movimento: «chi non intende allinearsi alla salvaguardia del pianeta, deve essere sfavorito». Contrari alla tassazione sulle automobili sono Cgia e Codacons. Con l'introduzione dell'imposta si mettono a rischio 50 mila posti di lavoro nell'autoriparazione, afferma la Cgia di Mestre. Più grave la reazione di Codacons, che si dice pronto a una "guerra legale". 

Un tutti contro tutti che non aiuta a rasserenare gli animi e a tranquillizzare gli italiani in questa fase di incertezze, visto anche quanto accade Oltrealpe. La norma va rivista perchè non può passare il concetto che l'incentivo, voluto dal Governo Conte, lo debbano pagare gli automobilisti che non vogliono o non possono permettersi un'auto elettrica. Così com'è proprio non piace: è iniqua e sembra voler punire tutti; chi può permettersi una macchina di grossa cilindrata e chi deve accontentarsi di un'utilitaria. 


Due forze politiche che non sembrano riuscire a trovare la sintesi perchè ideologicamente distanti e rappresentative di valori, interessi e categorie differenti tra loro, se non opposti: come il nord produttivo col sud assistenzialista, i condoni con le tasse, gli imprenditori con i disoccupati, i diritti con i doveri, il populismo della Lega con la "liquidità" del Movimento. Un'alleanza innaturale che sarebbe potuta diventare una storia d'amore e che rischia di trasformarsi in un fallimento politico.

2 commenti:

  1. Nuovi vecchi e alternativi. Chiunque sale al Governo campa sulle spalle chine degli italiani. Sudditi in una democrazia dittatoriale dove pochi comandano e molti subiscono.
    Tanto i gilet gialli sono in Francia mica in Italia, da noi i gilet non sono andati mai di moda. In Francia sempre. W gli italiani

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  2. Caro Antonio, io ho votato Lega è aono un salviniano convinto ma se continuano a fare gli annunci che non si avverano e a promettere una cosa e poi farne un'altra rischiano di fare la stessa fine dell'altro Matteo e del Pd. Riflettessero perché gli italiani non perdonano più chi li pr3nee in giro

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