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Il delirio di Cesare Battisti: "Non mi pento di nulla. I veri assassini torturati in Italia"


"Non mi pento di nulla". Così Cesare Battisti, il terrorista rosso nato a Sermoneta e poi evaso dal carcere di Frosinone, fa sapere dal Brasile dove ora è un libero cittadino, grazie ad un atto voluto dall'ex presidente Lula e nonostante le due condanne agli ergastoli in Italia per quattro omicidi.
Così il terrorista del Proletari Armati per il Comunismo prosegue la sua delirante intervista concessa ad uno dei più diffusi settimanali brasiliani: "Non posso pentirmi di ciò che non ho fatto. Mi stanno accusando di omicidi. I responsabili sono stati presi e torturati. Quando si sono verificate le morti, io non stavo più nell'organizzazione". Battisti ha poi di nuovo accusato l'Italia per presunte torture in carcere e ha di nuovo ringraziato l'ex presidnete Lula, che proprio l'ultimo giorno del suo mandato rifiutò l'estradizione, atto poi confermato dal successivo esecutivo brasiliano, sempre di sinistra.
Le frasi di Battisti sono l 'ennesimo affronto contro lo Stato Italiano e le sue vittime. Nel suo delirio di impunità questo assassino insulta la giustizia italiana e le famiglie coinvolte. Bisogna  fare di tutto, sia sul paino  giuridico che diplomatico, affinché questo criminale non resti a piede libero ma sconti la sua pena nelle patrie galere.

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