Gender nelle scuole, scoppia la rivolta dei genitori.
Contrari all’inserimento nei programmi scolastici della teoria “Gender” i genitori sottolineano: «L’identità sessuale è un settore delicato, abbiamo il diritto di occuparcene in prima persona».
«Chi è intenzionato ad opporsi può recarsi al Comune per firmare contro il DDL Renzi per bloccare l’intera riforma, che contiene anche il progetto ”obbligatorio” all’educazione “Gender”».
di Antonio Cacace.
CIVITAVECCHIA – «Gender a scuola? No grazie». Così hanno risposto gran parte delle mamme interpellate sull’argomento, bocciando l’ipotesi della cultura “gender” nelle aule.
CIVITAVECCHIA – «Gender a scuola? No grazie». Così hanno risposto gran parte delle mamme interpellate sull’argomento, bocciando l’ipotesi della cultura “gender” nelle aule.
Quella “gender” è una teoria abbracciata dall’attivismo gay, che valuta il sesso frutto di una costruzione sociale e culturale. Anche a Civitavecchia, così come in molte altre città italiane, i genitori cattolici fanno muro innescando la polemica dichiarando con fermezza:«All’educazione sessuale dei nostri figli provvediamo noi».
I genitori, che intanto si stanno organizzando in Comitato per darsi una valenza giuridica, hanno intenzione di incontrare le istituzioni civili e religiose, con in testa sindaco e vescovo, in quanto sentono svilito il loro ruolo di genitore lamentando anche una totale disinformazione sull’argomento.
«Siamo cattolici e chiediamo maggiore informazione visto che la stragrande maggioranza dei genitori non sa neanche cosa sia la teoria “Gender”. Pensiamo che volutamente il Governo ci lasci al buio sulla conoscenza di un tema così importante per le famiglie, questo per evitarci di negare il consenso a questo assurdo insegnamento. Non vogliamo in nessun modo – sottolineano con fermezza i genitori – che la scuola si occupi di progetti proposti dalla lobby dell’Arcigay. Non vogliamo in nessun modo entrare nelle scelte di vita altrui, che rispettiamo, ma è bene sottolineare che l’Arcigay è un’associazione mentre l’istruzione pubblica statale è un’altra cosa, stiamo parlando di una istituzione che deve salvaguardare la collettività. L’identità sessuale è un settore delicato e come genitori abbiamo il diritto di occuparcene in prima persona. Vogliamo essere tranquilli quando mandiamo i nostri figli a scuola, e per quanto ci riguarda a Civitavecchia l’educazione “gender” non è cosa gradita».
Chi è intenzionato, quindi, ad opporsi può recarsi al Comune per firmare contro il DDL Renzi per bloccare l’intera riforma, che contiene anche il progetto ”obbligatorio” all’educazione “Gender”.
“Mi auguro che attraverso le vostre pagine molti genitori possano comprendere il reale significato di questa assurda legge, – dichiara preoccupatissima Stefania, mamma di due bambini che frequentano le elementari – così da poterla contrastare fermamente decidendo in piena autonomia».
IN ALLEGATO:
– IL MODULO PER LA DIFFIDA DA PRESENTARE ALLA SCUOLA (CLICCA QUI).
– LA LETTERA DI UN PRESIDE CONTRO LA TEORIA “GENDER” (CLICCA QUI).
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