Il Movimento 5 Stelle conferma l'espulsione di Gianluigi Paragone. La Lega pronta ad accoglierlo
Confermata l'espulsione del senatore Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle. il Comitato di garanzia del Movimento ha confermato quanto deciso dai Probiviri a seguito del ricorso di Paragone.
L'ex giornalista de "La Gabbia" è finito sotto accusa per aver votato contro la fiducia al governo sulla legge di Bilancio, ma anche per aver messo in discussione la leadership politica di Luigi Di Maio e per le sue posizioni molto distanti dalla nuova linea pentastellata (lui preferisce definirsi coerente col programma elettorale e leale agli elettori 5 Stelle) che ha portato alla nascita del Governo Conte bis e all'alleanza col Partito Democratico. A difenderlo è stato soprattutto l’ex deputato Alessandro Di Battista, tanto che nella sua ultima intervista Paragone ha dichiarato: «Faremo qualcosa di culturale insieme».
Il senatore Paragone, ormai ex grillino, si è da subito opposto all'espulsione, annunciando la volontà di rivolgersi anche alla giustizia ordinaria. «Voi avete paura di me perché io ho quel coraggio che voi non avete più. Contro la meschinità del vostro arbitrio mi appellerò. Io farò ricorso e se mi gira mi rivolgerò anche alla giustizia ordinaria per far capire l’arbitrarietà delle regole», aveva detto. Sul suo futuro ci sono varie ipotesi: potrebbe andare nel gruppo misto ed unirsi ai fuorisciti del Movimento che non appoggiano il governo Conte o potrebbe aderire al gruppo della Lega (magari in un secondo momento), anche se ha recentemente smentito lui stesso questa ipotesi. La Lega intanto s'è fatta avanti facendo intendere che è interessata ad avere l'ex pentastellato tra i propri banchi, come ha già fatto, lo scorso dicembre, con i senatori pentastellati Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro. Il leader del Carroccio Matteo Salvini, pur rimarcando di non voler intervenire su “casi singoli e personali”, ha detto che «le porte della Lega sono aperte per chi crede nel cambiamento e non vuole abbracciare Renzi e Zingaretti». Segno che le grandi manovre e le strategie, anche in vista delle elezioni (forse un po' più prossime), sono sempre in atto. Ne sapremo di più tra qualche settimana.
Nessun commento: