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Regione Puglia: i Fittiani entrano nel gruppo di Fratelli d'Italia

Arrivano a 6 i consiglieri regionali di FdI. 
Fitto in pole per la Presidenza della Regione Puglia.

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Il gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Puglia diventa di sei consiglieri ed il più grande del centrodestra. E' stata ufficializzata ieri, nella sala stampa della Camera dei Deputati, la confluenza del gruppo di Direzione Italia (di cui scompaiono nome e simbolo) in quello di Fratelli d’Italia, nel solco dell’accordo che i rispettivi leader, Raffaele Fitto e Giorgia Meloni, fecero prima delle elezioni europee. Al consigliere regionale Erio Congedo, che è anche il coordinatore regionale di FdI, si aggiungono Francesco VentolaGiannicola De LeonardisLuigi MancaRenato Perrini e Ignazio Zullo. L'adesione è stata annunciata dagli stessi coordinatori e consiglieri regionali di Fratelli d’Italia e Direzione Italia; dai coordinatori provinciali dei due partiti, dai deputati e componenti dell’esecutivo nazionale di FdI on. Marcello Gemmato e on. Raffaele Fitto; dal capogruppo di FdI alla Camera, on. Francesco Lollobrigida e dal responsabile nazionale dell’organizzazione, on. Giovanni Donzelli.

«Questa è una formalità, nei fatti i due partiti hanno iniziato a collaborare sin dall’anno scorso, quando ad Atreju Giorgia Meloni aprì ad altre realtà affini a FdI e trovò l’immediata adesione di Raffaele Fitto», ha sottolineato il coordinatore regionale Erio Congedo. «Oggi su “Il Messaggero” Meloni fa un riferimento all’aprirci senza perderci – ha detto Raffale Fitto – Era lo stesso riferimento che colsi ad Atreju ’18 quando lanciò il suo appello ad aprirsi di più. Fui subito convinto da quella prospettiva, in quel messaggio c’era spazio politico e coerenza. Non dobbiamo porci limiti, l’Umbria ne è la dimostrazione. Alle europee prendemmo il 9%, siamo convinti di poter ambire ad un risultato ancora più importante». «A distanza di poche ore dal risultato delle regionali in Umbria, dove FdI ha raggiunto la doppia cifra, in Puglia la pattuglia regionale si fortifica con l’ingresso ufficiale dei consiglieri di Direzione Italia – ha detto il deputato pugliese Marcello Gemmato – È il segno tangibile di un partito in crescita, pronto ad affrontare le nuove sfide che ci attendono, a partire dalle imminenti elezioni regionali: manderemo un avviso di sfratto al centrosinistra che, da 15 anni, malgoverna la regione Puglia».

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Si sta portando quindi a compimento il progetto politico presentato ad Atreju 2018 da Giorgia Meloni che portò, tra gli altri, il movimento guidato da Raffaele Fitto, "Conservatori e Riformisti", a federarsi con Fratelli D'Italia per dar vita ad un nuovo soggetto di centrodestra più ampio, plurale ed inclusivo, capace di aprirsi al centro e al variegato mondo della destra per dare una casa comune ai conservatori e ai sovranisti italiani che hanno a cuore la difesa della libertà, dell'identità, della tradizione e dell'interesse nazionale. Da allora sono stati tanti i successi inanellati da Fdi, partendo dalle europee di maggio fino ad arrivare alle scorse elezioni umbre che hanno portato il partito, da un 3,5%, alla soglia delle due cifre percentuali. Con l’ingresso dei centristi (cattolici e liberali) e l’adesione dei fittiani su tutto il territorio nazionale, si completa la prima parte del progetto politico di Fratelli d'Italia che dovrebbe concludersi con l’apertura della fase congressuale che dovrebbe definire la linea politica e rinnovarsi nel simbolo del partito (il nome no perchè è apprezzato e ben riconoscibile in campagna elettorale), magari il leone dei Conservatori europei al posto della storica fiamma tricolore. 

La Puglia quindi come nodo nevralgico intorno al quale prende forma e si sviluppa il nuovo soggetto sovranista, non solo per l'ingresso dei fittiani in consiglio regionale. Per le elezioni pugliesi del 2020, spetterà a Fratelli d'Italia il candidato presidente della coalizione di centrodestra e l'eurodeputato leccese Raffaele Fitto, già governatore della regione nei primi anni 2000, è il nome su cui puntano Giorgia Meloni e tutto lo stato maggiore del partito. Lui ha lasciato trapelare di non avere voglia di candidarsi e che lo farebbe, eventualmente, solo per fare un favore al centrodestra, purchè tutti convergano sul suo nome. Cosa che a livello locale sembrerebbe poco probabile visto che sia la Lega che Forza Italia insistono nel proporre i propri candidati, ma si sà, alla fine dei giochi le decisioni vengono prese a Roma con buona pace dei "capibastone" locali. Roma non Roma, lo scenario che si sta configurando per Fratelli d’Italia è veramente interessante: l’apertura al centro - e quindi al mondo cattolico e liberale - e alla destra, proponendosi come unico soggetto aggregatore per le molte realtà locali e nazionali, sta facendo diventare il partito di Giorgia Meloni l’unico interlocutore possibile (e credibile) per la Lega e Matteo Salvini. Ecco perché è il solo partito che cresce oggi, in Italia, insieme al Carroccio. (a.c.)


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