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Caso Marò: 8 anni e nessuna giustizia

La moglie del fuciliere Latorre si sfoga su facebook in attesa della sentenza del Tribunale dell'Aja: sono stati 8 anni di "ingiustizie" e di "privazioni di libertà".


Era il 15 febbraio 2012 quando i due fucilieri della Marina Militare Italiana, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, vennero accusati dell'uccisione  di due pescatori indiani al largo della costa del Kerala, in India. 

Ben 8 anni di battaglie giudiziarie, diplomatiche e politiche tra il governo italiano e quello indiano e questa assurda vicenda è ancora lontana dal chiudersi, tant'è che i nostri due marò italiani sono ancora in attesa che la giustizia faccia il suo corso e, soprattutto, faccia giustizia!

In queste ore cresce l’attesa e l'ansia dei familiari per la decisione della Corte internazionale dell’Aja sull'arbitrato tra Italia e India che riguarda i due sottufficiali della Marina. Proprio oggi, giorno dell'ottava ricorrenza, la moglie di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti, ha pubblicato un post su facebook per esprimere tutta l'inquietudine della sua famiglia; parla di 8 anni di "ingiustizie" e di "privazioni di libertà".

«Se fosse stato un bambino - ha scritto Paola Moschetti - oggi sarebbe in terza elementare, se fosse stato un matrimonio oggi festeggerebbe le nozze di bronzo, se fosse stato un governo avrebbe cambiato 5 ministri degli Esteri e 4 della difesa (togliamo il se fosse) mi sforzo di trovare un termine adatto a definire 8 anni di ingiustizie e privazioni di libertà sempre in attesa … tutt’oggi in attesa con grande dignità, correttezza ed abnegazione ma quel che c’è dentro come fai a spiegarlo … puoi solo viverlo e sperare che domani sarà un giorno migliore!!!».

Anni di ingiustizie e privazioni, appunto, dove i vari governi balneari che si sono susseguiti, si sono guardati bene dal prendere posizione per non rovinare i rapporti diplomatici (e commerciali) con l'India. Per l'attuale governo giallorosso, poi, la questione sembra non riguardargli affatto. Del resto oggi, ai tempi di migranti, sardine e spread, chi ha più il coraggio di dire che uno stato sovrano come l'Italia ha il dovere di difendere (e proteggere) i propri militari mandati in missioni?


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