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Una casa popolare a chi gonfia di botte la moglie. E' il 'premio' proposto dalla Regione Lazio

Un alloggio popolare per allontanare il coniuge violento. La proposta "sui generis" dei 5 Stelle in Regione Lazio. 


Ebbene sì una casa popolare, con i soldi della Regione Lazio, per i mariti violenti. La proposta porta la firmataria di Roberta Lombardo, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio.

Una notizia uscita sui giornali che sembra quasi una boutade, o peggio ancora una "fake news", se non fosse per la firma autorevole del direttore de "Il Tempo", Franco Bechis, che non lascia dubbi alcuno sull'autenticità di quanto riportato nel suo editoriale di oggi.

Secondo il quotidiano romano 'Il Tempo', la Regione Lazio starebbe pensando di offrire una casa a chi viene condannato per violenze familiari e costretto dal giudice ad abbandonare il tetto coniugale. I consiglieri regionali ne stanno discutendo in commissione "grazie" a una risoluzione presentata dalla consigliera pentastellata. L'iniziativa - è notizia di queste ore - potrebbe raccogliere anche altre firme in seno alla maggioranza di Nicola Zingaretti e passare così agevolmente la prova del voto. 

Pur partendo da una considerazione di buon senso, che - se non ho capito male - dovrebbe essere quella di allontanare il partner violento, si sta proponendo di finanziare, con denaro pubblico, l'alloggio (nel testo si parlerebbe di alloggio temporaneo ma, in Italia si sa, il temporaneo spesso diventa definitivo) a chi s'è macchiato di un così grave reato. Un premio a chi picchia moglie, figli e bambini; potremmo intitolarla così la legge che potrebbe essere varata presto dalla Pisana. Volendo tornare seri e far finta di non aver sentito le battute sui pronto soccorsi che rischierebbero la chiusura, il messaggio che potrebbe uscirne rischia di non essere positivo, se non addirittura discriminante verso chi, invece, si separa civilmente ed è costretto ad arrangiarsi senza l'aiuto pubblico. Un ossimoro che accosta "pericolosamente" due concetti opposti tra loro e che, ovviamente, non ci sentiamo di condividere.

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