Marò: “Dopo la sentenza Aja ancora firme e restrizioni”. Lo sfogo di Latorre
La sentenza della Corte Arbitrale dell’Aja sul caso internazionale dei due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati nel 2012 di avere ucciso due pescatori indiani al largo del Kerala, è in vigore da più di un mese e stabilisce, di fatto, l'immunità dei due militari. L'India non ha più alcuna autorità sui due marò della Marina Militare Italiana eppure la vicenda non è chiusa; qualcosa sembra non funzionare nell'ordinamento italiano tanto da indurre Massimiliano Latorre a sfogarsi su facebook denunciando di essere ancora sotto la giurisdizione indiana e di dover ancora firmare i registri dei carabinieri. Un fatto sicuramente anomalo, visto che la sentenza dell’Aja dovrebbe essere immediatamente esecutiva ed avere valore per lo Stato italiano. Ma tant'è, dopo un mese, le cose stanno così.
«Mi sento ancora una volta umiliato come militare e come uomo», ha confessato sul suo profilo facebook Massimiliano Latorre.
«Il 2 Luglio 2020 - scrive - la Corte Arbitrale dell’Aja si è espressa attribuendo l’immunità funzionale ai 2 #Fucilieri di Marina sul caso #EnricaLexie, di fatto l’India non ha più alcuna autorità sugli stessi». «Bene - continua il fuciliere di Marina - in realtà domani 5 agosto dovrò nuovamente recarmi presso i Carabinieri per apporre la firma sul registro e lo stesso sarà inviato alle autorità indiane, attestando di fatto di essere ancora sotto la loro giurisdizione e nonostante da oltre un mese la corte ha sancito l’illegittimità delle pretese dell’India e delle misure da essa adottate ordinandone decadenza immediata, di fatto restano in vigore questa e tutte le altre restrizioni».
Latorre aggiunge di essersi rivolto anche «alla parte politica per chiedere indicazioni sulla linea da tenere» e, se pur «stanco del silenzio e delle assenze, da parte di chi ha divulgato questa sentenza come una vittoria assoluta», continuerà ad eseguire gli ordini essendo un militare ed un uomo di parola. Alla fine, però, chiude il suo post con una domanda che non sembra rivolta a se stesso, bensì al Governo che serve da molti anni: «Per quanto altro tempo bisognerà sopportare queste gratuite ingiustizie?».
Lo sfogo del marò non passa inosservato e sul tema intervengono Giorgia Meloni ed Ignazio La Russa. «Si tratta di una denuncia gravissima, è importante far luce il prima possibile. Mi informerò quanto prima con il ministro della Difesa - in quanto Latorre è un nostro militare - per capirne di più», ha dichiarato all'Adnkronos Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato ed ex ministro della Difesa, mentre la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, pretende, sul caso, delle spiegazioni dal Governo: «Dopo anni di ingiustizie, i nostri Marò ancora costretti a subire umiliazioni da parte dell'India. Condividendo le parole di Massimiliano Latorre, chiedo ufficialmente spiegazioni al governo italiano su quella che sarebbe una vergognosa e inaccettabile sottomissione alle autorità indiane».
A quanto pare l’incubo per Latorre e Girone non sembra ancora finito.
AC, La Voce del Patriota 04 agosto 2020 (leggi la fonte)
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