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Il clima d'odio in Italia è molto pericoloso. Urge responsabilità di media e politica

Scritte e striscioni contro i neo presidenti di Camera e Sanato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, rievocazioni di piazzale Loreto, esternazioni reazionarie e chiamate alla resistenza contro il governo di Giorgia Meloni, non ancora insediato e neanche formato.

Sta montando un clima potenzialmente pericoloso in Italia e questo non lascia presagire nulla di buono. Molti media e partiti politici stanno soffiando, da mesi, sul fuoco dell'intolleranza, usando il passato come arma politica e toni sprezzanti (spesso irrispettosi) contro tutti i rappresentanti del centrodestra (o della "destra destra", come la chiamano adesso). Presupposti propedeutici per alimentare una pericolosa contrapposizione sociale ed ideologica. Quasi a cercare lo scontro, anche fisico, aizzando le categorie più vulnerabili, per far capitolare la maggioranza che è uscita vincitrice nelle elezioni politiche del 25 settembre. Un'ipotesi che sarebbe l'opposto delle regole democratiche che contraddistinguono i paesi occidentali.

Eppure le conseguenze dell'odio ideologico, in Italia, sono note a tutti perché ricordiamo tutti molto bene il clima di paura ed i morti causati dagli anni di piombo e dalla guerra tra rossi e neri. In Italia ci siamo odiati fin troppo. Gli anni '70, '80 e '90 sono finiti da decenni e mi auguro che nessuno voglia rievocarli. E' ora di farla finita e di voltare pagina. 

La politica, i giornali, le tv, il web ed i social media si devono assumere, tutti insieme, questa responsabilità - anche stipulando un tacito patto come accaduto per la lotta al covid - ed evitare l'escalation sociale, perché i tempi sono difficili e molto delicati per questa grave crisi economica che è appena cominciata. Spero nell'assunzione di responsabilità di tutti perché, altrimenti, il rischio che qualcuno si faccia male diventa concreto.

AC, La Voce del Patriota 21 ottobre 2022 (leggi la fonte)

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