
Chiediamo, come “Il Popolo della Città”, in qualità di associazione cittadina, che le Istituzioni locali aprano la discussione su come restituire al territorio, in forma di investimenti produttivi e sociali, parte degli alti profitti guadagnati dagli armatori nel nostro scalo, come avviene peraltro negli altri porti nazionali e internazionali.
E’ ormai indubbio che il porto e i suoi traffici sono, da diversi anni, in costante sviluppo e metamorfosi! Basti pensare al settore crocieristico e ai suoi numeri da record, soprattutto in estate. Ma lo sviluppo delle attività deve portare alla comunità che ne paga i costi ambientali e sociali anche benessere e occupazione. Nell’immediato però, è indubbio (e i cieli di Civitavecchia e la cronaca di questi giorni ne sono la “prova provata”) che tali servitù producono solo inquinamento pesante e danni alla salute.
Va prevista perciò una convenzione risarcitoria tra Comune, Autorità portuale ed armatori. Una convenzione che preveda non “l’una tantum”, ma interventi strutturali e programmatici: dagli investimenti nelle infrastrutture cittadine, alle sponsorizzazioni di attività sportive e sociali, così come avviene già in altre città come Genova, Livorno ecc.
Non chiediamo risarcimenti in denaro come accaduto in passato, dove spesso si è pensato di intervenire per sanare i debiti che la politica aveva creato senza che ciò portasse alcun vantaggio “reale” alla popolazione, ma chiediamo di colmare carenze e problematiche presenti e concrete, ad esempio, nella sanità locale, nella rete idrica (depuratori, impianti fognari, nuove opere) e/o sponsorizzando settori sociali come le società sportive, le associazioni di volontariato e cittadine.
Antonio Cacace
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