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Giorgio Almirante, il padre della Destra italiana, ventitresimo anniversario.



22.05.2011. Ventitre anni fa', esattamente il 22 maggio 1988, si spegne Giorgio Almirante, il padre della Destra italiana e democratica.

La sua morte segna la fine di un’era politica, quella della "bella" politica dura ma leale e cavalleresca. Quella dei grandi uomini come lui e Berlinguer, del quale volle a tutti i costi presenziare al funerale. Ma Giorgio Almirante era questo. Se ne infischiava delle convenzioni, aveva il massimo rispetto per i suoi avversari e per le regole democratiche in generale. A lui si deve infatti la salvezza di molti giovani “duri e puri”, che al terrorismo rosso degli anni 70-80 intendevano contrapporre la stessa lotta violenta, e che invece impararono a non odiare e a difendere le proprie idee con la parola e non con le armi. Di quest'uomo straordinario e' stato detto tanto o troppo poco, di certo fu un punto di riferimento per diverase generazione: insegno' il coraggio, la lealta', l'appartenza.

Mi piace ricordarlo cosi':

“Non ho voglia di vivere a lungo. Quello che potevo fare di buono l’ho già fatto: ho seminato fede e speranza per tanti anni. Ho esortato al coraggio e alla pazienza un popolo che, se avesse avuto pazienza e coraggio, non sarebbe finito così male. Ho diffuso amore per idee buone e semplici. Di più non potrò mai fare. Ed è bene che uomini come me non raggiungano il successo. Degli uomini come me si deve poter dire: era fatto per i tempi duri e difficili, era fatto per seminare e non per raccogliere, era fatto per dare e non per prendere. Vorrei tanto che, quando non ci sarò più, si dicesse di me quello che Dante disse di Virgilio: facesti come colui che cammina di notte, e porta un lume dietro di sé, e con quel lume non aiuta se stesso. Egli cammina al buio, si apre la strada nel buio ma dietro di sé illumina gli altri”.
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Grazie Giorgio.
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.UN VIDEO PER RICORDARLO

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