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Area Metropolitana di Roma o Provincia dell’Etruria? A Civitavecchia infuria il dibattito

CIVITAVECCHIA – L’area metropolitana infiamma gli animi dei civitavecchiesi e in queste anomale giornate d’agosto parte il dibattito tutto cittadino: meglio con Roma o con Viterbo? Saremo penalizzati di più restando dentro Roma o affrancandoci a Viterbo? Sono queste le domande in voga che in questi giorni vanno per la maggiore nella “bella città d’incanto”.
La questione in realtà è piuttosto vecchiotta, risale ad almeno due anni fa quando iniziarono le prime bozze di decreto per sostituire le vecchie province con il nuovo concetto di area urbana, l’area metropolitana appunto. Poi, dopo gli “stop and go” dei governi precedenti, Renzi dà un’accelerata e porta a casa la nuova riforma che entrerà in vigore il 1 gennaio 2015, che prevede la trasformazione della capitale in area metropolitana di Roma e la cancellazione delle vecchie province come Viterbo e Rieti, che dovranno rigenerarsi in agglomerati urbani più ampi e con una densità di popolazione di almeno 250 mila abitanti.
Così si è riaperta la discussione su Civitavecchia e Viterbo con i destini delle due città millenarie che sembrano intersecarsi ancora di più ora che rischiando entrambe di scomparire. L’asse Viterbo-Rieti o Viterbo-Civitavecchia-Rieti risulta definitivamente accantonato in quanto Rieti sarà la città cardine intorno alla quale si formerà, con molta probabilità, la provincia della Sabina e quindi ai due Comuni dell’alto Lazio come unica alternativa all’ipotesi“B” (la riduzione di autonomia territoriale) resta quella di realizzare con gli altri comuni della zona la cosìdetta Provincia dell’Etruria.
A questo punto, almeno per quanto riguarda Civitavecchia, con le nuove elezioni amministrative e la vittoria del sindaco Cozzolino e del Movimento Cinque Stelle la situazione sembra ribaltata ed aver preso tutta un’altra piega rispetto a quel “sì”, secco e indiscutibile, posto a suo tempo dall’ex sindaco Pietro Tidei sull’adesione all’area metropolitana di Roma, città che dal 2013 è targata PD ed è guidata da Ignazio Marino. La nuova giunta a 5 Stelle, infatti, sembra intenzionata a voler rimettere tutto in discussione portando avanti la tesi del referendum popolare per dar voce ai civitavecchiesi e capire cosa ne pensano in merito, ma i tempi sembrano essere troppo stretti per un’ipotesi del genere ed alla fine, probabilmente, la giunta dovrà assumersi la responsabilità di esprimersi prendendo una netta posizione senza la consultazione popolare. E dovrà farlo anche in fretta considerando che il 1° gennaio è alle porte e che già a settembre dovrà essere approvato lo statuto della città metropolitana.
Comunque, referendum o non referendum, se il sindaco Cozzolino aveva bisogno di indicazioni e del sentimento dei civitavecchiesi allora non ha certo di che lamentarsi, visto che praticamente da giugno non si è parlato d’altro in città e tutti (associazioni, partiti, movimenti, comitati e singoli cittadini) hanno detto la loro pubblicamente, anche e soprattutto nel consiglio comunale aperto convocato proprio per dibattere sulla questione.
Tolto il PD che ha da subito scelto Roma (secondo alcuni per partito preso visto che la capitale è governata dai democrat), perché ritiene che “Civitavecchia può recitare un ruolo di spicco in questa rivoluzione dell’area metropolitana” – queste le parole del commissario del partito Michela Califano – sostanzialmente tutti gli altri movimenti politici di destra e di sinistra, di maggioranza e di opposizione presenti in Consiglio e le rappresentanze esterne intervenute a dibattere l’argomento si sono espressi invece per uscire subito da Roma(più che ad andare con Viterbo) per il timore di perdere autonomia locale e rappresentanza, diventando “un’appendice” qualificabile come un estremo quartiere di periferia al servizio della Capitale dove le servitù, l’inquinamento ed il disagio la farebbero da padrone.
A quanto parrebbe di capire, anche se ancora non vi è dichiarazione ufficiale, la maggioranza grillina, sindaco compreso, sembra propendere dalla parte di Viterbo, ma bisognerà vedere aldilà delle sensazioni e della volontà dei cittadini, quale sarà poi la posizione ufficiale che il Comune di Civitavecchia assumerà, considerando soprattutto che la partita è tutt’altro che chiusa e risulta particolarmente complessa per via degli attori in gioco che sono tanti ed ognuno tenterà di far valere la propria influenza e degli interessi che su questa città (porto e centrali in primis) sono molto molto alti.
Che fine farà quindi Civitavecchia? Cosa decideranno gli amministratori di Grillo e Casaleggio? Lo sapremo solo vivendo… Le scommesse, comunque, sono aperte ma sbrigatevi perché il tempo a disposizione non è molto…
Antonio Cacace
fonte: http://www.lavocedelpopolo.net/20715/area-metropolitana-di-roma-o-provincia-delletruria-a-civitavecchia-infuria-il-dibattito/

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