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La Senatrice Segre non tollera via Almirante a Verona


La senatrice a vita Liliana Segre non tollera l'intitolazione di una via a Giorgio Almirante nella città, Verona, che l'ha appena insignita della cittadinanza onoraria. O lui o me - dice di fatto alla Giunta - e, a sentire lei, le due iniziative sarebbero inconciliabili. «Le due scelte sono di fatto incompatibili, per storia, per etica e per logica. La città di Verona non può fare due scelte che sono antitetiche l’una all’altra. Questo no, non è possibile!», ha tuonato Segre appena appresa la notizia. E tanto è bastato per far diventare un caso nazionale il doppio riconoscimento dell'amministrazione veronese.
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A quanto sembra, la Senatrice di origine ebraica, scampata ai campi di sterminio nazisti, che gira l'Italia predicando (giustamente) la tolleranza tra gli esseri umani e la contrarietà ad ogni forma di odio e di discriminazione, proprio non riesce ad accostare il suo nome all'uomo che ha fatto la storia della destra italiana e neanche ad accettare il voto democratico (e legittimo) dell'assise cittadina. 

Eppure Giorgio Almirante è stato un un politico serio ed un parlamentare del MSI (Movimento Sociale Italiano) democraticamente eletto da milioni di italiani, al quale sono state intitolate molte vie e piazze in tutt'Italia. Non si capisce cosa ci sia di anomalo o di male in questo. Disse di lui il presidente Giorgio Napolitano, nel 2014, durante un convegno alla Camera dei Deputati: «Giorgio Almirante è stato espressione di una generazione di leader che hanno saputo confrontarsi mantenendo un reciproco rispetto a dimostrazione di un superiore senso dello Stato». Anche questa vicenda la dice lunga su quanto siano labili i concetti in Italia e quanto sia ancora lunga la strada della pacificazione.

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