Hiroshima, 6 agosto 1945 ore 8.15
La città diventata simbolo della distruzione causata dall'uomo.
Alle 8.15 di un lunedì mattina di 77 anni anni fà, la bomba più violenta della storia dell'uomo deflagrò Hiroshima provocando, in una manciata di minuti, una morte orrenda per decine di migliaia di persone. Era il 6 agosto del 1945 e quella era "Little Boy", la bomba atomica all'uranio che gli americani sganciarono sulla città giapponese facendo conoscere al mondo intero l'orrore che provoca un'arma atomica. La bomba esplose a 600 metri dal suolo, la temperatura salì a 1 milione di gradi e l'onda d'urto distrusse la città ed uccise 140.000 persone, molte delle quali morirono a distanza di anni tra atroci sofferenze. Un vero e proprio olocausto nucleare contro una popolazione civile inerme. Tre giorni dopo sganciarono la seconda bomba su Nagasaki che causò altre decine di migliaia di vittime. Un capitolo che segnò tragicamente la fine della Seconda Guerra Mondiale e che ha spinto, negli anni, molte nazioni a ripudiare l'uso delle armi nucleari nei conflitti bellici.
Da allora, ogni anno alla stessa ora (in Italia è l’1:15), con un breve rintocco di campana ed un minuto di silenzio, il Giappone ricorda le vittime della bomba atomica, onorando i morti ed i feriti e chiedendo alle nuove generazioni di non dimenticare mai questa tragica pagina della storia nazionale.
Anche quest'anno, la cerimonia in onore delle vittime è stata ridotta per garantire la sicurezza sanitaria dei partecipanti. Al raduno, nel Parco del memoriale della pace di Hiroshima, al centro della città, erano presenti il sindaco, il primo ministro Fumio Kishida ed il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Il capo dell'Onu, nel suo intervento, ha avvertito del rischio rappresentato dalle crisi in Ucraina, Medio Oriente e nella penisola coreana ricordando gli orrori subiti dalle città giapponesi. Diverse crisi con “pericolose sfumature nucleari si stanno diffondendo rapidamente”, ha detto. "Decine di migliaia di persone sono state uccise in questa città in un batter d'occhio. Donne, bambini e uomini sono stati inceneriti in un incendio infernale". I sopravvissuti, ha aggiunto, sono stati "condannati a un'eredità radioattiva" di cancro e altri gravi problemi alla salute. Per il diplomatico, "l'unica garanzia contro l'uso di queste armi, consiste nella loro totale eliminazione", avvertendo che "l'umanità sta giocando con una pistola carica!". Tra il pubblico presente, anche gli Hibakusha che sono i sopravvissuti e gli ultimi superstiti delle bombe di Hiroshima e Nagasaki.
L'auspicio è che, cerimonie come queste non diventino, negli anni, delle parate fine a se stesse ma riescano a far riflettere i "potenti" affinché si possa, un giorno, auspicare di poter vivere in un mondo non più minacciato dall'uomo (leggasi anche pochi potentati). Incrociamo le dita.
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