Advertisement

Spazio disponibile

Guasti ferroviari e sospetti di sabotaggio. Mix letale per un clima politico avvelenato come il nostro

 La rete ferroviaria al centro di guasti sospetti e tensioni politiche. Tra accuse reciproche e ipotesi di complotto manca l'appello all'unità nazionale.


Negli ultimi mesi, la rete ferroviaria italiana sembra essere entrata in un vortice di disservizi e guasti che, per frequenza e dinamiche, non possono più essere liquidati, a cuor leggero, come semplici incidenti tecnici. A lanciare l'allarme e a dare voce al sospetto è il Gruppo Ferrovie dello Stato che ha presentato un esposto alle autorità competenti per accertare la possibile natura dolosa di questi disservizi. La coincidenza tra i disservizi e il crescente clima di tensione politica ha fatto emergere delle ipotesi preoccupanti che meritano una riflessione seria e responsabile.

Il Gruppo FS non usa mezzi termini; secondo l'ente i guasti registrati non sono solo tecnici ma, in alcuni casi, anomali e sospetti. La possibilità che dei singoli o dei gruppi organizzati possano aver causato volutamente tali disagi, per alimentare un racconto di inefficienza, non è più solo una fantasia complottista, ma un'ipotesi che ora è anche al vaglio delle autorità. L'obiettivo? Secondo alcuni è quello che si sussurra da un bel pò di tempo: impallinare il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per creare una spaccatura che possa provocare una crisi di governo. Da mesi, infatti, il ministro è sotto il fuoco incrociato dell'opposizione e delle due sigle sindacali di riferimento che non hanno esitato a utilizzare i ritardi e i guasti come argomento per chiedere a gran voce le sue dimissioni. Tuttavia, di fronte a questi attacchi, una domanda diventa legittima: è possibile che dietro le difficoltà delle ferrovie si nasconda una strategia per destabilizzare il Governo Meloni e delegittimare Salvini?

Non si può far finta di non sapere che un clima di costante tensione, alimentato da attacchi politici e sindacali, può ispirare atti irresponsabili. La storia italiana insegna quanto possano essere pericolosi i "cattivi maestri", coloro che soffiano sul fuoco dell'insoddisfazione sociale fino a trasformarla in rivolta. Gli anni di piombo, degli anni '70 e '80, hanno lasciato un'eredità straziante che non possiamo permetterci di farli tornare. Eppure, dichiarazioni come quelle che incitano alla "rivolta civile" rischiano di riportare alla mente di qualcuno proprio quei tempi bui.

Se è vero che il compito dell'opposizione e dei sindacati è quello di sollevare critiche e di proporre alternative, è altrettanto vero che alcune questioni, come la sicurezza delle infrastrutture e il buon funzionamento dei trasporti, dovrebbero rimanere fuori dalle strumentalizzazioni. I guasti ferroviari non colpiscono solo un governo politico o un ministro della Repubblica, ma milioni di cittadini che ogni giorno usano i treni per le più svariate esigenze.

In un momento delicato come questo che stiamo vivendo, l'appello deve essere rivolto a tutte le forze politiche e sociali affinché si abbassino i toni e si lavori insieme per il bene comune. Le infrastrutture e i trasporti sono l'ossatura della nazione e la loro integrità non può essere messa in discussione per gli interessi di parte o le speculazioni politiche. E' necessario non trasformare le legittime critiche in uno strumento di destabilizzazione, almeno per le questioni serie che riguardano la sicurezza dei cittadini e la stabilità delle istituzioni. Solo così si potrà evitare che il nostro passato torni a tormentare il presente. Salvaguardare l'integrità delle infrastrutture nazionali significa salvaguardare l'integrità dell'Italia. Ed è il dovere di tutti.


AC, La Voce del Patriota 16 gennaio 2025 (leggi la fonte)

Posta un commento

0 Commenti