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(foto: la Voce del Patriota.it) |
Alla parata per la Festa della Repubblica è tornato a risuonare, potente e fiero, il grido “Decima!” degli incursori del Comsubin, il corpo speciale della Marina Militare Italiana. Un urlo che non è solo tradizione, ma onore, memoria, identità . E che da oggi, dopo un anno di silenzio forzato, è tornato a riecheggiare davanti al palco delle autorità , come gesto di lealtà verso una storia che non si cancella.
Ricordiamo bene come nel 2023, all'indomani dell'insediamento del Governo Meloni, una certa sinistra politica e intellettuale aveva montato un caso nazionale, bollando l'urlo come un inappropriato omaggio alla Xª Flottiglia MAS della Repubblica Sociale Italiana e, per estensione, al ventennio fascista. Una lettura faziosa e decontestualizzata che aveva portato i vertici militari, in un eccesso di prudenza, alla clamorosa rinuncia a quel grido.
Oggi, il grido è tornato. Forte. Con rispetto e senza paura. A testimoniarlo non solo le parole, ma gli sguardi fieri di uomini che hanno scelto i reparti speciali per servire l’Italia, spesso nell’ombra, lontano dai riflettori, rischiando tutto in nome della pace.
In un mondo che fatica a riconoscere i suoi eroi, quegli uomini e donne in mimetica ci ricordano che ci sono italiani pronti a dare tutto. Anche solo per poter gridare, una volta all’anno, “Decima!”.
AC, La Voce del Patriota 2 giugno 2025 (leggi la fonte)
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