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Tragedia Ravanusa: la lettera del prof Pietro Carmina ai suoi studenti lascia un segno indelebile

Stiamo conoscendo proprio in queste ore, sui social, le storie delle vittime dell'esplosione a Ravanusa, in provincia di Agrigento. 

Nella mattina di lunedì 13 dicembre le cronache hanno riportato la notizia di altri 4 corpi sotto le macerie: tra loro, il professore Pietro Carmina e sua moglie Carmela Scibetta.

Pietro Carmina, 68 anni, era andato in pensione nel 2018, lasciando la cattedra di storia e filosofia, del Liceo Ugo Foscolo di Canicattì, dopo 43 anni di onorata carriera. Per quel traguardo così importante e sentito, aveva scritto una lunga lettera a tutti suoi studenti incontrati nei suoi anni di scuola e che oggi sembra un testamento morale.

Come raccontano i tanti messaggi lasciati sui social, il Professor Carmina non era il il classico insegnante che ti spiegava la lezione, ma si prendeva cura di te, t’insegnava a vivere. E così si racconta lui stesso, nel commiato dalla scuola. 

La voglio condividere perché tocca il cuore e l'anima e perché mi spinge a riflettere sull'importanza di vivere una vita che valga la pena di essere ricordata. Che lasci un bel ricordo e dia un motivo per pensarci. Il Professore c'è sicuramente riuscito con i suoi insegnamenti lasciando, ai suoi allievi ed ai suoi cari, un ricordo bello, unico e indimenticabile.

Non voglio anticiparvi nulla, nessuno stralcio, dovete leggerla d'un fiato come ho fatto io. Magari da soli, in silenzio, per la giusta atmosfera e per evitare l'imbarazzo nel caso una lacrima dovesse uscire e farsi notare. Buona lettura.


"Ai miei ragazzi, di ieri e di oggi.

Ho appena chiuso il registro di classe. Per l'ultima volta. In attesa che la campanella liberatoria li faccia sciamare verso le vacanze, mi ritrovo a guardare i ragazzi che ho davanti. E, come in un fantasioso caleidoscopio, dietro i loro volti ne scorgo altri, tantissimi, centinaia, tutti quelli che ho incrociato in questi ultimi miei 43 anni.

Vorrei che sapeste che una delle mie felicità consiste nel sentirmi ricordato. Ma una delle mie gioie è sapervi affermati nella vita; una delle mie soddisfazioni la coscienza e la consapevolezza di avere tentato di insegnarvi che la vita non è un gratta e vinci: la vita si abbranca, si azzanna, si conquista. Ho imparato qualcosa da ciascuno di voi, e da tutti la gioia di vivere, la vitalità, il dinamismo, l'entusiasmo, la voglia di lottare,

Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi: infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non "adattatevi", impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa: voi non siete il futuro, siete il presente.

Il pullman è arrivato. Io mi fermo qui. A voi, buon viaggio".

Il Prof. Pietro Carmina


Buon viaggio a te, caro Professore.

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