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L’intelligenza artificiale è un’opportunità o una minaccia?


E’ esplosa l’era dell’intelligenza artificiale (AI, Artificial intelligence), ne parlano tutti, è il grande tema del momento ed ha già modificato il modo in cui viviamo e lavoriamo, tanto che secondo gli esperti ci troviamo già nel bel mezzo di una rivoluzione tecnologica che non ha precedenti.

Ma l’intelligenza artificiale è un’opportunità o una minaccia? Ci dominerà? Creerà posti di lavoro o ce li ruberà contribuendo a nuove crisi economiche e periodi di repressione?

Domande che rimbalzano da tempo alle quali non sappiamo ancora dare delle risposte. Di certo stiamo andando verso un’ulteriore evoluzione dell’uomo e ad un nuovo livello che oggi non possiamo ancora immaginare. Per molti ingegneri e scienziati l’intelligenza artificiale, se utilizzata in maniera massiva negli ambiti lavorativi, porterà alla sostituzione dell’uomo con macchine intelligenti per le attività di basso profilo ma sarà una 'benedizione' per la nascita di nuovi impieghi legati a questa tecnologia, in quanto tutti i settori ne saranno influenzati.

Potrà, ad esempio, essere utilizzata per automatizzare le attività ripetitive, liberando le persone per attività più creative e produttive. Potrà essere impiegata nella medicina, nella ricerca e per creare nuove forme di arte e intrattenimento. L’IA potrà essere utilizzata anche per risolvere alcuni dei problemi più urgenti per il mondo, come il cambiamento climatico, la povertà o per sviluppare nuove tecnologie capaci di generare energia pulita e sistemi più efficienti per l'agricoltura. Ma potrebbe essere usata anche per scopi meno nobili, come per la diffusione della disinformazione, la violazione della privacy, la creazione di contenuti falsi e fuorvianti o per scopi potenzialmente pericolosi per il genere umano come la creazione di armi sempre più automatizzate e distruttive. O per influenzare i processi democratici e alterare il potere politico, come già accaduto nell'elezione di un importante Stato del sud-est asiatico, dove un ex ministro ultra settantenne e già generale ai tempi della dittatura, puntando sui social media e sull'intelligenza artificiale è riuscito a trasformare la propria immagine arrivando all'elettorato più giovane, che è la maggioranza nel Paese. Niente discorsi retorici e linguaggio politichese, secondo alcuni osservatori avrebbe vinto le elezioni grazie alla propaganda su Istagram e Tik Tok e ai video generati con l'AI che hanno trasformato l'anziano uomo di potere in un simpatico nonnetto al passo con i tempi. La prova che i nuovi strumenti digitali possono influenzare le masse con contenuti e messaggi creati ad hoc e decidere le sorti di una nazione, financo gli equilibri geopolitici che determinano la sicurezza mondiale. Ulteriore motivo per non lasciare questa innovazione, dalle incredibili possibilità, priva di controlli e regole di salvaguardia. 

L'intelligenza artificiale dovrà esser governata con le regole decise dai Parlamenti e dai Governi o dagli organismi internazionali, per difendere l'interesse collettivo e garantire che venga usata in maniera sicura e responsabile. Una nuova sfida che richiede regole chiare ed efficaci. Una volta fissati questi paletti, si potrà finalmente guardare all’AI come a un’occasione importante per tutta l'umanità.

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